Tour de France 2019, Vincenzo Nibali amaro: “La squadra mi ha chiesto di fare classifica. Ho obbedito e mi sono sfiancato”
Vincenzo Nibali non lascia un Tour de France 2019 nel quale di certo le cose non vanno come avrebbe voluto. Arrivato alla Grande Boucle per richiesta della dirigenza della Bahrain – Merida, il siciliano puntava ai successi di tappa, ma ha obbedito alle richieste della squadra che gli chiedeva di fare classifica, trovandosi ora stremato, senza riuscire ad essere protagonista. Un risultato figlio delle insistenze di una squadra che negli ultimi mesi sembra essere nel caos in seguito ad alcuni cambi societari che non sembrano aver giovato al momento.
“Ero venuto per puntare a qualche tappa – analizza al Corriere della Sera – Io due grandi giri di fila da leader non li reggo. La squadra mi ha chiesto di fare classifica. Ho obbedito e mi sono sfiancato. Ora se vado in fuga mi spengo: sono umano”.
Una situazione che ormai sembra irreversibile, con il siciliano che lancia un’altra stoccata proprio riguardo la confusione societaria di questi ultimi mesi, che sembra non aver aiutato anche nella gestione di questa sua partecipazione, l’ultima con questa maglia visto che ormai il trasferimento alla Trek-Segafredo è cosa fatta. “Chi comanda? Boh – si risponde – Comandano in due o tre. Non è una situazione semplice, manca una guida. Nel ciclismo serve un capo unico, che capisca di ciclismo. Io ne ho avuti tre: Ferretti, Amadio, Vinokourov. Funzionava”.
Una situazione evidentemente difficile da vivere per un corridore abituato a giocarsela con i migliori, ma che non per questo lo porta al pensare al ritiro. Con orgoglio e fierezza, anche per rispetto, lo Squalo dello Stretto non molla, anche se difficilmente potrà mordere anche in questa ultima settimana. “È un modo per testare i propri limiti, approfondire la capacità di soffrire – commenta – Non ho virus, non ho febbre. Perché devo tornare a casa?”
Rifiutata invece in blocco la teoria dell’avanzare dell’età: “Questa cosa del ‘troppo vecchio’ mi fa impazzire. In che senso? E rispetto a cosa? Resto a casa senza correrli? Ma se due mesi fa sono arrivato 2° al Giro a 1’ dal vincitore. Sono invecchiato in due mesi? Quando sarò troppo vecchio, lo decido io“.
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